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Metastasi Peritoneali da Carcinoma Colorettale

Con circa 2 milioni di nuovi casi diagnosticati all'anno, il cancro colorettale (CCR) è una delle neoplasie più diffuse al mondo e il peritoneo è il secondo sito più comune di metastasi. Rispetto ad altri pazienti con CCR in stadio IV (fegato e polmone), le metastasi peritoneali (MP) sono associate a un'aspettativa di vita più breve. In passato, il CCR-MP era considerato incurabile e la chemioterapia palliativa era l'unica opzione appropriata; l'introduzione di regimi Chemioterapia Sistemica (sCT) a base di oxaliplatino e irinotecan combinati con terapia mirata ha migliorato la sopravvivenza media dei pazienti con CCR-MP a oltre 20 mesi. Più di recentemente, la chirurgia citoriduttiva (CRS) con o senza chemioterapia intraperitoneale ipertermica (HIPEC) viene offerta a pazienti selezionati. Il trattamento chirurgico combinato con sCT migliora la sopravvivenza complessiva, con una OS mediana di 40-43 mesi. Tuttavia, anche nel CCR-MP resecabile, l'indicazione, la tempistica ottimale e il regime di sCT non sono completamente stabiliti. La sCT può essere indicata come trattamento neoadiuvante prima della CRS, come trattamento adiuvante dopo l'intervento chirurgico o come parte di una strategia perioperatoria sia prima che dopo l'intervento chirurgico. I risultati preliminari dello studio CAIRO6, iniziato nel 2017, evidenziano che il trattamento perioperatorio ha mostrato una radicalità chirurgica e complicazioni postoperatorie simili con un tasso di risposta patologica maggiore del 38%).

Al momento, non c'è consenso sull'indicazione e la tempistica della sCT e il percorso terapeutico nei pazienti CCR-MP potenzialmente resecabili si basa principalmente su protocolli istituzionali. Tuttavia oggi emerge che l’associazione del trattamento CRS HIPEC alla sCT incrementa sensibilmente la sopravvivenza dei pazienti con CCR-MP rispetto al solo trattamento sistemico.